Un progetto di riqualificazione urbana e sociale per combattere l’abbandono scolastico, allontanare i ragazzi dalla strada e interrompere la spirale della criminalità
Se guardi Gomorra pensi a Scampia. Eppure, come diceva un vecchio boss, “a Napoli non si faceva un illecito se non era d’accordo Secondigliano”. Secondigliano è periferia della periferia di Napoli, come dicono molti dei suoi 45 mila abitanti. È stata per anni la storica roccaforte della famiglia Di Lauro, che ha ispirato la penna di Roberto Saviano e che continua a essere egemone in un crocevia affollato di clan. Proprio a pochi metri da dove nacque il capostipite Paolo Di Lauro detto Ciruzzo ‘o milionario, oggi in carcere al 41-bis come molti dei suoi figli e dei suoi sodali, sorge il complesso di case del rione dei Fiori che a Napoli tutti chiamano “Terzo mondo”, un tempo la piazza di spaccio a cielo aperto più grande d’Europa. È qui che l’Associazione Sportiva Dilentattistica Secondigliano vuole poter dare nuova vita al campetto di calcio del Parco Emilia Laudati, oggi abbandonato. Il campetto è lo stesso dove Vincenzo Strino, 36 anni, presidente dell’ASD Secondigliano e dell’associazione Larsec, ha giocato da bambino. Molti dei suoi compagni di calcetto, quelli con cui ogni sera si salutava al grido “oh, domani partitella!” non ci sono più: o morti ammazzati come boss, a 20 anni, o in carcere.
Qui un ragazzo su due abbandona gli studi, uno su tre vive in una situazione di povertà relativa. E se cresci per strada è difficile non avere il destino segnato. “Togliere i bambini della strada è il nostro obiettivo”, spiega Vincenzo Strino. “Alcuni li perderemo, perché non si può fermare il mare con le mani… Ma se riusciamo a salvarne anche solo uno sarà una goccia, la nostra piccola goccia”.
Voler riqualificare il campetto da calcio Emilia Laudati significa permettere ai ragazzi e alle ragazze di stare insieme ed essere seguiti da educatori-allenatori, secondo i valori della legalità e della cultura sportiva portati avanti dall’ASD Secondigliano e secondo il “patto di cittadinanza” che l’associazione chiede di sottoscrivere alle famiglie. Il motto è “studia, partecipa, gioca”: per combattere la dispersione scolastica, è possibile iscrivere i ragazzi alla scuola calcio dell’ASD Secondigliano e seguire due allenamenti alla settimana, più una serie di attività laboratoriali nell’anno studiate assieme alle scuole e alle parrocchie del territorio, pagando una quota di 10 euro all’anno, ma solo se si frequenta la scuola dell’obbligo e se si ha un buon rendimento. L’associazione mette a disposizione anche la possibilità di seguire i ragazzi con il doposcuola e dei corsi di recupero.
Liberi di scegliere chi essere, chi diventare. Senza avere il destino segnato, solo perché si è nati con un determinato cognome, o in un determinato quartiere.
Raccolta fondi per manto in erba artificiale
La Fondazione il Fatto Quotidiano vuole supportare
il progetto di riqualificazione del campetto da calcio
Emilia Laudati raccogliendo i fondi necessari per:
– la fornitura e posa in opera di un manto in erba artificiale, drenante, anti-abrasivo ed estremamente resistente all’usura. 990 m² di copertura ecologica, inodore, atossica.
Raccolta fondi per porte da gioco e recinzioni esterne
La Fondazione il Fatto Quotidiano vuole supportare
il progetto di riqualificazione del campetto da calcio
Emilia Laudati raccogliendo i fondi necessari per:
– la rimozione delle recinzioni perimetrali esistenti;
– la fornitura e posa in opera di una nuova recinzione perimetrale, di un cancello d’ingresso pedonale e di una coppia di porte da gioco;
– il restauro delle strutture recuperabili (i pali portanti dell’impianto sportivo e la voliera di copertura).
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